I personaggi di Lady Oscar dovevano essere
affascinanti come affascinante era il mondo nel quale si
muovevano... espressioni, movimenti del viso, colori dei
capelli e dettagli degli occhi, dovevano catturare
l'attenzione del pubblico tanto quanto le loro avventure... |
Andrè è uno dei più
bei personaggi nati
dalla fantasia della Shingo Araki Production: l'abilità dei
disegnatori si fonde con la grandiosa regia di Osamu Dezaki
(i clip di questa pagina sono presi preferibilmente dal
periodo Dezaki) e si carica di un romanticismo assolutamente
unico grazie agli interventi di Michi Himeno, compagna di
Shingo Araki sia nella vita sia nella carriera che, per
quanto riguarda il cartone animato di Lady Oscar, fu
direttrice di montaggio. |
La mela è un divertissement di
Osamu Dezaki... che ricorre anche in altri suoi anime, un
po' come fosse la sua firma personale. Dal fatto che Andrè è
il personaggio al quale viene affidata la mela si può
intuire che egli è il personaggio più caro al regista.
Di
fatto, a partire dall'episodio 18, in cui Osamu Dezaki
subentra ufficialmente a Tadao Nagahama alla regia
dell'anime, il personaggio di Andrè si fa via via più
centrale. Ad Andrè è affidato un ruolo
molto importante: nel manga di Riyoko Ikeda, Andrè è
dapprima un compagno e poi un innamorato respinto e il suo
ruolo rimane sempre all'ombra di Oscar, anzi, il suo motivo
di essere è proprio quello di mettere in luce e di dare un
senso (per lui, Oscar sceglie la causa dei rivoluzionari) al
destino di Oscar la quale, tuttavia, continua a brillare di
luce propria fino alla morte. Nell'anime, invece, la figura
di Andrè è più complessa: per tutta la seconda parte
dell'anime, il vero protagonista della storia sembra
diventare proprio lui perchè sebbene Oscar resti il
personaggio centrale della storia, tuttavia lo spettatore
viene portato a guardare Oscar solo attraverso gli occhi di
Andrè...
|
Andrè nell'anime si carica di una
drammaticità che decisamente gli manca nel manga: agli
eccessi di rabbia, in cui Riyoko Ikeda lo vedeva
protagonista (lo scontro con Girodelle, la sua insofferenza
per non essere nato aristocratico... che a tratti lo fanno
apparire un po' infantile), si sostituiscono lunghi silenzi
e sguardi intensi e sofferenti, come di dolorosa
rassegnazione. La cosa più drammatica è il fatto che Andrè
non si sfoga mai! Il suo dolore è sempre imbrigliato...anche
nei rari eccessi, dall'amore immenso che prova nel suo
cuore, poiché
la sua sofferenza è doppia... è la sua propria
ed è anche quella di Oscar, che lui vive come fosse anche
essa propria. è questa sua passione interiore a
creare il vincolo più forte tra lui e gli spettatori, un vincolo che,
al momento della sua morte, si trasforma in un vuoto
incolmabile... probabilmente il modo migliore (ma anche il più
struggente ahimè) per rappresentare la disperazione di Oscar
al momento della sua perdita. |