5 | LA NOSTRA RISPOSTA APERTA ALLA D/VISUAL |
TERZA LETTERA APERTA
ALLA CASA EDITRICE D/VISUAL (FORSE NON PER L'ULTIMA VOLTA) Oggetto: nuova edizione italiana di VERSAILLES NO BARA scritta a seguito DELLA LORO RISPOSTA DEL 08/05/2008 |
Genova, 08/05/2008 |
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.... perchè trovate così ostico trattare con i vostri lettori?? Ripetete frasi del tipo "per l'ultima volta"... "una volta per tutte"... "l'ennesima volta"... eppure i lettori hanno sempre comunicato le proprie idee alle case editrici e voi stessi avete sui vostri siti links per inviarvi email, anzi ospitate intere sezioni di contatto con il pubblico come "fastlane", "vox populi", "d/mocracy"... mi dispiace che gli appassionati di VERSAILLES NO BARA vengano a disturbare il vostro customer service con quesiti un pò più complicati del consueto "MI SONO REGISTRATO, PERCHe' NON RIESCO AD ENTRARE NEL SITO??" ... hehe.... MA NOI SIAMO FATTI COSI' ... | ||
Spett.le D/Visual, |
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a nome di tutti gli assidui visitatori e
sostenitori de LAROSADIVERSAILLES.COM, vi ringrazio per aver
fornito una risposta un pò più esauriente circa le
motivazioni del cambiamento di titolo, in oggetto alla
nostra protesta (non petizione... protesta). Marie Antoinette, à la rose + Marie Antoinette, Reine de Versailles = Marie Antoinette, La Rose de Versailles converrete con noi che riconosce a Riyoko Ikeda un'eleganza di stile sicuramente maggiore! Per quanto riguarda il fatto che Riyoko Ikeda attualmente non si occupi direttamente del design di tutte le edizioni a lei dedicate, questo è sicuramente pensabile, però esiste la Riyoko Ikeda Production che lo fa per suo conto e che ha sempre titolato al singolare! E comunque ai tempi in cui Riyoko Ikeda pubblicò la Rose de Versailles sulla Weekly Margaret, quando la Riyoko Ikeda Production ancora non esisteva, il titolo La Rose de Versailles fu scelto dall'autrice personalmente... e poi di nuovo nel 1974 quando Riyoko Ikeda concedette la storia a Ueda Shinji per il Takarazuka..., ancora fu adottato il titolo al singolare! E tutti sappiamo quanto la cultura di Takarazuka sia vicina se non altro alle idee giovanili dell'autrice. CIRCA I FRANCOBOLLI INVECE CONFONDETE QUELLI DELLE POSTE GIAPPONESI CON QUELLI DELLA FAIRBELL E QUESTO E' UN ERRORE PIUTTOSTO BANALE! E' doveroso a questo punto precisare che in Giappone c'è stato un solo francobollo di VERSAILLES NO BARA, rilasciato nel 2000 dalle Poste nazionali giapponesi, che è questo: ... sulla destra ho messo la foto dell'articolo sulla brochure postale del rilascio e poi vi ho messo una foto dei francobolli... e come vedete il titolo è scritto solo ed esclusivamente in giapponese, sia sulla brochure sia sui francobolli! E' una release del 2000 ed è l'unica "vera" finora esistente.. dove per "vera" intendo che realmente si poteva andare in un ufficio postale, prenderne un pò e poi usarli per spedire le cartoline agli amici!. Faccio anzi notare 2 cose fondamentali riguardo a questo francobollo: la prima è che mostra solo Oscar e non Maria Antonietta e la seconda è che Oscar è scelta in uno dei pochi suoi ritratti in cui non ha l'uniforme! Le cose sono forse ricollegabili al fatto che un valore bollato, nel momento in cui viene rilasciato, diventa un'icona di Stato? E che quindi non sarebbe stato logico riportare l'effigie di una regina di Francia su un francobollo di uno stato che non fosse la Francia (o l'Austria)? ed è stato preferibile anzi scegliere persino un ritratto in cui Oscar non vestisse l'uniforme bensì fosse rappresentata nei panni di Marte? Boh!... Comunque fatto sta che se il manga di VERSAILLES NO BARA non fosse così direttamente legato alla storia europea, forse in Giappone sarebbero usciti molti più francobolli di stato dedicati a Berubara, visti i numeri delle vendite di questo manga... ma questa è un'altra questione... Invece i francobolli ai quali vi riferite VOI... sono quelli della "VERSAILLES NO BARA 35TH ANNIVERSARY MEMORIAL STAMP COLLECTION" pubblicata a numero limitato in Giappone dalla casa editrice Fairbell e sono francobolli celebrativi. La casa editrice Fairbell tra l'altro è una piccola casa editrice giapponese, che pubblica manga per ragazze e che qualche anno fa aveva pubblicato una raccolta di francobolli simili, anche per un altro titolo... Insomma è stata un'iniziativa commerciale dal carattere molto più ristretto! Comunque si, sulle edizioni Fairbell si nota questo titolo al plurale e lo si nota bene, proprio perchè questa piccola casa editrice (che fa manga in edizione economica) è proprio l'unica che abbia mai titolato edizioni del manga al plurale, in Giappone! Secondo voi dunque l'edizione Fairbell, di questa piccola casa editrice (ripeto), è l'unica che sia stata curata proprio da Riyoko Ikeda?? Potrebbe anche darsi... ma secondo me NO! Secondo me la Fairbell titola al plurale perchè i diritti su LA ROSE DE VERSAILLES sono della Shueisha dal 1972! E magari... fate come loro... per lo stesso motivo! .... Oppure effettivamente in tutta la sua vita, Riyoko Ikeda ha controllato solo voi. Bah... Concludo citando me stessa: "MA
NOI SIAMO FATTI COSI' ... " e poi preciso: E SIAMO
POI GLI STESSI CHE COMPRERANNO LA VOSTRA EDIZIONE (io
per prima forse)! Saluti, |
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4 | LA RISPOSTA DI D/VISUAL ALLA NOSTRA PROTESTA |
RISPOSTA DELLA
CASA EDITRICE ALLA NOSTRA PROTESTA (RISPOSTA DEL 08/05/2008) COPIATA INTEGRALMENTE DAL LORO SITO WEB: |
Le Rose di Versailles (per l'ultima volta) Ci e' stato segnalato da
un gentile lettore che le mail che abbiamo ricevuto
riguardanti il titolo "Le Rose di Versailles" derivavano da
una petizione online sostenuta da un fansite. Abbiamo
visitato tale sito, nel quale ci vengono rivolte
sostanzialmente due osservazioni: |
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3 | LA NOSTRA RISPOSTA APERTA ALLA D/VISUAL |
SECONDA LETTERA APERTA
ALLA CASA EDITRICE D/VISUAL Oggetto: nuova edizione italiana di VERSAILLES NO BARA scritta a seguito DELLA LORO INSENSATA RISPOSTA DEL 22/04/2008 |
Genova, 08/04/2008 "Ci sembra dunque a dir poco pretenzioso
che qualche opinionista del web si vanti di sapere su
quest'opera più
di quanto ne sa l'autrice stessa."
Spett.le D/Visual, innanzitutto Vi ringraziamo per averci
fatto notare che cestinerete le nostre email! è molto civile
ed è senz'altro più facile che rispondere, soprattutto
quando si hanno argomenti assai poveri come i vostri! poiché quindi come i pappagalli, continuate a ri-copiare (e faccio notare il "ri-", così squisitamente infantile) la solita frase "Maria Antonietta è una rosa rossa; Oscar una rosa bianca; Madame de Polignac una venefica rosa gialla, mentre Rosalie è una bocciolo di color rosa. Jeanne infine è un'affascinante ma pericolosa rosa nera" forse è il caso che vi decidiate a leggerla, prima di copiarla e noterete che in quello che c'è scritto, non c'è alcuna legittimazione del fatto che il titolo del manga VERSAILLES NO BARA vada inteso al plurale! A parte il fatto che per ora non ci avete dato nessuna prova che questa frase sia stata effettivamente pronunciata da Riyoko Ikeda (direi piuttosto che è una frase che si addice ad un manager della TMS...), prima di valutarla in relazione al manga, sarebbe interessante leggere tutto il contesto del discorso nel quale è stata detta (se è stata detta). Perchè una cosa è dire che in un certo senso tutte le donne che compaiono in VERSAILLES NO BARA potrebbero essere virtualmente accostate a rose di diverso colore... BEN ALTRA è INVECE AFFERMARE CHE IL TITOLO SIA DA TRADURSI AL PLURALE !! Ma del resto la mia personale opinione viene dopo soli 25 anni di studio sulle opere di Riyoko Ikeda, invece la vostra traduzione, chissà quale ben più lunga storia ha alle spalle !! ...a proposito, quale??? Visto che a quanto pare Vi disturbano le email troppo lunghe, soprattutto - ci viene da osservare - quando presentano al pubblico delle verità scomode... facciamo che questa seconda email sia breve e veniamo al punto:
ED IN ULTIMO, ALLA LUCE DEL VOSTRO ECCELSO SAPERE, VOI CHE NON SIETE OPINIONISTI, CHE NON DATE OPINIONI SUI FUMETTI (dopo anni di studio e di passione) MA CHE I FUMETTI LI PUBBLICATE (per interessi commerciali), CI ILLUMINERESTE CORTESEMENTE SUL MOTIVO PER IL QUALE, IL GIORNO 25 DICEMBRE DEL 2007, PRESSO IL DAIMARU MUSEUM DI KOBE, RIYOKO IKEDA IN PERSONA ABBIA PRESENTATO AI PROPRI FANS IL NUOVO ARTBOOK COMMEMORATIVO DEL 35mo ANNIVERSARIO DI VERSAILLES NO BARA, INTITOLATO: "VERSAILLES NO BARA, La
Rose de Versailles FOREVER" Attendo con ansia di leggere la vostra risposta, anche se so che probabilmente non arriverà mai... perchè del resto avete detto che cestinerete tutte le nostre email successive (di nuovo grazie!) e perchè d'altronde non posso immaginare che abbiate il coraggio di ri-copiare la medesima frase per la terza volta! Intanto... ai fans che, come non dubitavo, hanno accolto prontamente la protesta e vi hanno già scritto, mi permetto di dire io, a seguito di consultazione con amici che operano nel settore dell'editoria, quale potrebbe essere un motivo più logico, alla base dell'assurdo cambiamento di titolo che D/VISUAL si appresta ad operare (e che tra l'altro già la PANINI COMICS aveva fatto... ma erano tante le mancanze di quell'edizione che il titolo semmai era l'ultima cosa da notare!): dunque, è probabile che i diritti in Italia sul titolo LA ROSA DI VERSAILLES, siano attualmente posseduti da qualche casa editrice diversa da D/Visual o che, usare il titolo originale di questo manga così come è conosciuto a livello mondiale, possa comportare maggiori problemi alla pubblicazione. è pertanto immaginabile che i responsabili della D/Visual sappiano perfettamente che il titolo "VERSAILLES NO BARA" è da tradursi unicamente al singolare, ma che non siano disposti a darcene ragione in quanto sarebbe come ammettere che il fine commerciale è predominante rispetto a quello filologico. A questo proposito comunque, io farei notare a D/Visual non vedo cosa ci sia da biasimare nelle iniziative commerciali: per me personalmente, se mi dicessero che il motivo è questo, non ci sarebbe nessun problema ad acquistare la loro opera e ad elogiarne altri aspetti, se meritevoli. Ciò che non tollero è che invece si voglia a tutti costi diffondere la menzogna sul manga in assoluto più noto in Giappone e su un autrice sulla quale sappiamo davvero moltissimo (perchè ha una fervida vita pubblica) ma sulla quale le case editrici italiani pensano di poterci dire tutto ciò che passa loro per la testa, solo perchè molti non sanno leggere il giapponese! Grazie per l'attenzione! Ilaria |
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2 | LA RISPOSTA DI D/VISUAL ALLA NOSTRA PROTESTA |
RISPOSTA DELLA
CASA EDITRICE ALLA NOSTRA PROTESTA (scritta a seguito dell'annuncio apparso sul loro sito ufficiale in data 21/01/2008) COPIATA INTEGRALMENTE DAL LORO SITO WEB: |
[22/04/2008] Stiamo
ricevendo decine di mail contenenti il medesimo, lunghissimo
testo, le quali ci chiedono di modificare il titolo "Le rose
di Versailles" ne "La rosa di Versailles". Come motivo
adducono il fatto che, secondo i mittenti di tali mail, il
titolo originale sarebbe al singolare. |
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1 | LA NOSTRA PRIMA LETTERA APERTA ALLA D/VISUAL |
LETTERA APERTA
ALLA CASA EDITRICE D/VISUAL Oggetto: nuova edizione italiana di VERSAILLES NO BARA scritta a seguito dell'annuncio apparso sul loro sito ufficiale in data 21/01/2008 pubblicata in ritardo poiché si sperava nella successiva pubblicazione di una "errata corrige" mai arrivata |
Genova, 08/04/2008 Spett. le D/Visual, a nome dei migliori appassionati de LA ROSA DI VERSAILLES, non posso che presentarvi i complimenti per averne annunciato una nuova edizione di VERSAILLES NO BARA che, visto lo scempio fatto di quest'opera dalla scorsa edizione Planet, ci auguriamo tutti essere finalmente all'altezza dell'arte di Riyoko Ikeda! ...nonché all'altezza degli stessi contenuti trattati in questo manga che, sebbene non sia stato la sua opera artistica meglio-riuscita, tuttavia è sicuramente quella di lei più amata al mondo [...]. Un dubbio però nasce spontaneo, dopo aver letto il vostro annuncio.. anzi.. più che un dubbio, direi una speranza: << Il titolo al plurale è un errore di battitura... vero?>> La possibilità di pensare al titolo al plurale, nonostante
sia nato al singolare, è stata sfruttata in Giappone a
partire dalla fine degli anni '70, in corrispondenza con la
produzione del cartone animato... per il fatto che il
cartone animato volle concentrare l'attenzione del pubblico
sulla figura di Oscar piuttosto che su quella della regina e
quindi, un'interpretazione del titolo al plurale poteva
rappresentare un compromesso tutto sommato accettabile
tra la volontà di dare al pubblico una Oscar protagonista
(o almeno co-protagonista a tutti gli effetti...) e, per
contro, la necessità di non "tradire" il significato
dell'opera originale di Riyoko Ikeda. L'opera originale di Riyoko Ikeda, BERUSAIYU NO BARA non ha mai suscitato dubbi di traduzione nel pubblico giapponese... e soprattutto perchè Riyoko Ikeda ha sempre provveduto direttamente a dissipare ogni dubbio in tal senso, accostando su quasi tutte le edizioni giapponesi (potrei tranquillamente dire TUTTE, sia di Shueisha sia di altre case editrici) il titolo francese "LA ROSE DE VERSAILLES" a quello giapponese "Berusaiyu No Bara"! Probabilmente, la scelta di sottotitolare sempre il giapponese con il corrispondente francese, serviva a conferire maggiore suggestione all'opera (il francese deve suonare così squisitamente esotico, in Giappone!...) ma è pur vero che indirettamente dovrebbe servire agli occidentali per rinunciare finalmente a disquisizioni assurde sul titolo: il giapponese infatti non avrà il plurale.. ma il francese ce l'ha!... e se Riyoko Ikeda lo avesse voluto, avrebbe scritto LES ROSES DE VERSAILLES, ... e ahimè lei non lo ha mai fatto! Se quindi il titolo al plurale può essere tollerato in
relazione alla reinterpretazione della storia, fatta dal
cartone animato, è innegabile che l'opera originale della
Ikeda, cosa del tutto diversa dal cartone animato (sia a
livello artistico sia a livello di ispirazione e di target
di pubblico), perderebbe gran parte del suo significato se
il titolo venisse tradotto al plurale... in quanto
cesserebbe di potersi considerare un manga storico
incentrato sulla figura realmente esistita di Maria
Antonietta. Allo stesso modo, "LA ROSE DE VERSAILLES" (che fu appunto il primo tra i grandi manga storici di R. Ikeda) è stato scelto come titolo dall'autrice in quanto metafora per indicare la regina Maria Antonietta e tra l'altro non si trattava di una metafora scelta a caso: tale metafora è stata usata per la prima volta dalla ritrattista della regina, Madame Élisabeth-Louise Vigée-Le Brun, quando intitolò un celebre ritratto di Marie-Antoinette "à la Rose"; ... a seguito di quel ritratto, divenuto poi così famoso che non solo già all'epoca ne furono commissionate più copie ma tuttora compare pressoché in tutte le biografie più accreditate di questa regina (e guarda caso anche in quella di S. Zweig dalla quale Riyoko Ikeda ha più volte dichiarato di aver preso ispirazione...), Riyoko Ikeda decise di intitolare il proprio lavoro "LA ROSA DI VERSAILLES" [e non mancano tavole originali dedicate al soggetto di Maria Antonietta nel manga, che la raffigurano con una rosa in mano, similmente a come fu dipinta dalla Le Brun]. Quindi perché, di grazia, darci “LA ROSE DE VERSAILLES” stravolgendone il titolo e con esso, la percezione del suo significato?? Non è forse abbastanza bello, il titolo originale?? Non hanno forse dimostrato, i fans di Berubara negli anni, di averlo amato abbastanza?? ... Ora sicuramente non c'è dubbio che, come al solito, una buona parte del pubblico italiano non farebbe caso al titolo modificato, anzi, piuttosto si chiederebbero se non fosse stato da tradurre così fin dall'inizio... (del resto la cultura non va più di moda...) ma i collezionisti e gli appassionati veri, che sono poi quelli (me compresa) che si aspettano di più dalla vostra edizione, noi a queste cose siamo ben attenti!! ..... Ed è vero che ci aspettiamo moltissimo dalla vostra edizione... tanto più che ci dite che avrà tavole a colori, il che significa che potrebbe trattarsi della trasposizione in italiano della più nuova "LA ROSE DE VERSAILLES, EDITION PARFAITE" di Shueisha..... (A proposito, c'è forse in quell'edizione una qualsiasi pagina in cui sia scritto LES ROSES DE VERSAILLES?? perchè io francamente la ho qui davanti proprio adesso, originale, e vedo scritto LA ROSE DE VERSAILLES AL SINGOLARE SU OGNI COPERTINA!!) concludo: E ALLORA?? A noi collezionisti "anziani"... proprio a noi che SIAMO QUELLI CHE CI ASPETTIAMO DI più dalla vostra edizione... noi che non guardiamo al prezzo dei libri ma alla bellezza... noi che dopo una serie interminabile di volumetti stampati su "carta-straccia", in cui la "volgarità" veniva svenduta per "modernità", abbiamo tirato un sospiro di sollievo al pensiero di un'edizione D/VISUAL de LA ROSA DI VERSAILLES... A NOI VERRESTE A PRESENTARE "LE ROSE"??? MA QUALI ROSE??? LA ROSA DI VERSAILLES è una sola.... è sempre una ed è
sempre la stessa, in tutte le edizioni del mondo... quanti
paesi l'hanno tradotta.. tutti l'hanno tradotta come è NATA,
al singolare... E IN ITALIA NOI NO?? ....... Un
giorno un rappresentante di una casa editrice italiana (che
non nomino per la stima ispiratami da questi, nonostante
tutto) mi ha confermato che "in Italia VERSAILLES NO BARA
è destinato ad essere tradotto male e mal trattato, perché
non ci sono persone abbastanza competenti su Riyoko Ikeda,
nei team delle case editrici, neanche in quelle di
settore... e d'altronde non c'è bisogno di cercarle, tali
persone competenti, perchè intanto il pubblico compra lo
stesso! ..."
Cordiali saluti, |
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Link alla pagina di contatto del sito ufficiale D/VIsual, per chi volesse unirsi alla protesta |
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