Riyoko Ikeda difficilmente si appresta a sceneggiare un
manga incentrato su un personaggio femminile se non ha
intenzione di farlo amare, ammirare dai lettori... e anche
qui abbiamo una grande regina ma soprattutto, una donna da
ammirare, per la sua determinazione e per il suo spirito di
sacrificio, soprattutto, un sacrificio completamente votato
alla grandezza della Nazione (a questo proposito voglio far
notare che il sottotitolo della prima edizione del manga era
appunto "Sposa della Nazione"). Devo dire che dal
punto di vista storico, l'attinenza del personaggio con
quello che la regina Elisabetta deve effettivamente essere
stata, è scarso: una donna bella, vittima del proprio ruolo
e che decide di rinunciare alla propria parte più
femminile
in ragione degli interessi di stato... bè, diciamo che non
corrisponde in tutto e per tutto a quanto sappiamo di
Elisabetta d'Inghilterra attraverso i libri di storia... dai
quali appare piuttosto un personaggio di per se stesso privo
di qualsivoglia calore umano...
Molti quindi hanno voluto vedere in questo manga, piuttosto
che un ritratto storico, uno studio sul ruolo della donna
attraverso i secoli: in un mondo come quello moderno in cui
non fa più notizia che una donna si dia alla
politica, si analizza invece la vita di una donna del
passato che, per diventare una grande regina, ha dovuto e
voluto rinunciare drasticamente alla propria femminilità...
e per rendere più drammatica questa scelta, la si volle
compiuta da parte di una donna non solo ambiziosa ed
intelligente ma anche bella...
Comunque,
non penso sia il caso di dilungarsi su queste linee di
interpretazione in quanto questo manga, a me personalmente
sembra realizzato sulla base del film di
Shekhar Kapur "Elisabeth" (il film del 1998
con cui Cate Blanchett, nella parte di Elisabeth, ricevette
la nomination all'Oscar)... Anche lì infatti si volle
scegliere, per interpretare il ruolo della regina, una donna
decisamente di bell'aspetto. La linea della narrazione è
quasi identica e anche la sceneggiatura della prima parte
del manga, richiama incisivamente il film... tanto che mi
sembra strano che tutto questo possa essere il frutto di una
semplice coincidenza... Non so di preciso se
Riyoko Ikeda
abbia mai apertamente dichiarato di essersi rifatta a questa
pellicola, comunque io lo trovo molto probabile.
Se avete visto il film "Elisabeth" e vi è piaciuto,
sicuramente vi riconoscerete in questo manga e riuscirete a
seguirne la storia senza difficoltà...
Dal punto di vista artistico, non mi viene in mente niente
di particolare... è piacevole notare come anche Erika
Miyamoto abbia una mano molto "duttile" che ben si adatta ai
diversi periodi storici (c'è evidentemente, a fronte della
realizzazione del manga, anche uno studio sull'eleganza
dell'epoca) però non è questo, secondo me, il manga in cui
la Miyamoto riesce a dare il meglio di sè... io
personalmente penso che la Miyamoto raggiunga il massimo
nell' "Anello dei Nibelunghi"... |